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Risposta dell’HRI allo studio australiano sull’Omeopatia

Recentemente gli organi di informazione hanno riportato con grande evidenza le conclusioni di un ampio studio australiano le cui conclusioni sono decisamente a sfavore della medicina omeopatica (http://www.nhmrc.gov.au/your-health/complementary-medicines/homeopathy-review). Qui di seguito riportiamo le considerazioni e i commenti dell’HRI, l’Homeopathic Research Institute.

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Homeopathy Research Institute – Risposta al report dell’ente australiano NHMRC
“Efficacia dell’omeopatia per patologie cliniche: valutazione delle evidenze”
Overview report stilato da Optum per il Working committee sull’omeopatia del National Health and Medical Research Council (NHMRC)

L’Homeopathy Research Institute (HRI) accoglie con favore ogni tentativo di valutare criticamente la base delle evidenze a disposizione sull’omeopatia, a patto che tale valutazione sia svolta in modo accurato e obiettivo. Purtroppo l’Overview report recentemente pubblicato dall’ente australiano National Health and Medical Research Council (NHMRC) fallisce su entrambi i fronti: non riflette accuratamente i risultati degli studi di ricerca originari sull’omeopatia, e la sua conclusione che le evidenze “non dimostrano che l’omeopatia sia un trattamento efficace per alcuna delle patologie cliniche riportate” è fortemente esagerata. Inoltre le reazioni pubblicate sui media hanno male interpretato tale conclusione, implicando che non esistano studi positivi i quali dimostrino che l’omeopatia è efficace, il che è ben lontano dalla realtà.
L’HRI plaude alla decisione del NHMRC di valutare le evidenze relative alle singole patologie cliniche – un approccio che rende questo report molto più utile dell’infausto report pseudoscientifico ‘Evidence Check 2’ del 2010 pubblicato dallo Science and Technology Select Committee del Parlamento britannico . Il report è necessario ed è arrivato nel momento opportuno, facendo seguito al report svizzero HTA del 2006 , , le cui conclusioni erano a favore dell’esistenza di effetti clinici dell’omeopatia ma che era stato criticato per ragioni metodologiche.
Tuttavia, l’HRI è in forte disaccordo con la conclusione finale del report del NHMRC secondo cui non esisterebbero prove dell’efficacia dell’omeopatia per alcuna patologia. In particolare, troviamo le evidenze relative alle infezioni delle alte vie respiratorie (URTI) ragionevolmente “convincenti”.
Il motivo di tale differenza di opinione diventa chiaro se si esamina il metodo seguito dal team dell’Overview report. Nella loro valutazione delle URTI, gli autori hanno trovato tre review sistematiche rilevanti, riportando che due hanno scoperto che l’omeopatia era efficace nel trattamento delle URTI, mentre una non è arrivata alla stessa conclusione.
La più recente di queste review ha trovato 25 studi di qualità sufficiente a giustificarne l’inserimento nell’Overview report (studi progettati e controllati in chiave prospettica), eppure solo 7 di questi studi sono considerati nel report.
Successivamente, inoltre, gli autori selezionano un trial – considerato il migliore in termini di dimensioni e qualità – sul quale basano la loro conclusione finale che l’omeopatia non sia efficace nel trattamento delle URTI. Questo studio ha coinvolto genitori che hanno potuto scegliere autonomamente il medicinale omeopatico da somministrare ai figli affetti da URTI all’interno di una rosa di soli tre rimedi ; di norma il trattamento scaturirebbe da una prescrizione individualizzata di un omeopata qualificato, scelta fra centinaia di possibili medicinali. Non sorprende che tale approccio inappropriato non si sia dimostrato migliore del placebo ed è evidente che i risultati non ci dicono assolutamente nulla sull’efficacia della pratica dell’omeopatia nel trattamento delle URTI.
Ciò esemplifica un errore molto grave dell’Overview Report, in quanto non è stata minimamente considerata la qualità dell’approccio omeopatico seguito nei trial (un parametro noto come validità del modello) .
Nel complesso, il fatto che gli autori abbiano riscontrato una mancanza di evidenze positive decisive circa l’efficacia dell’omeopatia per determinate patologie non è sorprendente, poiché questo è un risultato comune fra le review sistematiche: per esempio il 49% delle review sistematiche nel campo della medicina convenzionale raggiungono conclusioni altrettanto “non conclusive” e il 96% raccomandano che siano condotte ulteriori ricerche . Oltre a ciò, sui 2500 medicinali con evidenze soddisfacenti usati dal servizio sanitario nazionale, solo il 15% si è dimostrato incontrovertibilmente “vantaggioso”, mostrando che la base delle evidenze relative alla maggioranza dei medicinali dev’essere ulteriormente sviluppata .
L’HRI concorda con la conclusione del report secondo la quale “Esiste una carenza di studi di buona qualità e di dimensioni sufficienti che esaminino l’efficacia dell’omeopatia…”. La maggior parte degli studi sull’omeopatia coinvolge un numero limitato di partecipanti, per il costante incremento dei costi associati a mano a mano che il numero dei pazienti aumenta. Poiché i fondi disponibili per la ricerca in ambito omeopatico sono insignificanti rispetto a quelli allocati alla ricerca sulla medicina convenzionale, l’omeopatia si trova in una strada senza uscita: chi la critica afferma che esiste una carenza di evidenze della sua efficacia perché le dimensioni dei trial sono troppo ridotte, dopodichè fa leva su tale “carenza di evidenze” per affermare che non si debbano più condurre ricerche.
Quanto all’elevazione degli standard nella ricerca, rappresenta un problema nell’intero campo della medicina. Solo uno studio ha mai preso direttamente in esame la qualità dei trial, confrontando studi sulla medicina omeopatica e su quella convenzionale, e i risultati hanno evidenziato che gli studi sull’omeopatia erano, di fatto, di qualità superiore rispetto ai trial comparabili basati sulla medicina convenzionale .
In poche parole, il report di NHMRC non fa altro che confermare ciò che già sapevamo: che c’è bisogno di più ricerche di alta qualità. Solo conducendo più studi che valutino le cure omeopatiche di singole patologie cliniche la base delle evidenze potrà raggiungere un punto tale da essere “convincente”. Fino a quel momento la ricerca rimarrà aperta a diverse interpretazioni in alcune aree e totalmente non conclusiva in altre.

Per ulteriori informazioni scriveteci all’indirizzo info@homeoinst.org o visitate il sito www.homeoinst.org.

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